La gabbia dei conigli by Tess Gunty

autore:Tess Gunty [Gunty, Tess]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Guanda
pubblicato: 2023-09-27T22:00:00+00:00

Moses Robert Blitz aveva dodici anni, una recente familiarità con l’eccitazione sessuale e l’umiliazione, e la data era il cinque luglio. Erano circa le cinque del mattino e si era svegliato in una pozza di sudore, così disidratato che gli sembrava di essere pieno di sabbia. Il problema era che al piano di sopra non c’erano bicchieri e lui odiava bere dai rubinetti del bagno – gli sembravano sporchi. Accese e spense la luce diverse volte prima di decidersi a scendere dal letto e andare a prendere un bicchiere in cucina. Il suo sogno aveva preso la forma di una comica – doveva recitare la stessa scena a ripetizione, facendo ogni volta errori diversi, scatenando scoppi di risa nelle persone che lo circondavano.

Quindi fu sconcertante quando Moses scendendo le scale sentì delle risate vere. Si bloccò. Distinse almeno cinque voci diverse. Le varie risate di sua madre si incanalarono verso di lui: quella piena di tensione, quella che suonava come l’inverno, quella che voleva dire che si annoiava.

Si sporse con cautela dalla ringhiera per osservare la scena: Elsie e quattro suoi amici – due donne e due uomini che erano spesso gli ultimi ad andare via dal Blitz di Luglio – stavano con i corpi scomposti in pose diverse intorno al caminetto. Erano tutti vestiti di azzurro. In quel salotto c’erano due divani, due divanetti biposto e quattro poltrone, ma loro preferivano il tappeto. Bicchieri e bottiglie luccicavano intorno come barche in mare. Era la stanza preferita di sua madre, con il suo lucernario e le pareti bianche, il soffitto alto sei metri e gli animali impagliati – esclusivamente uccelli, appesi al soffitto come se si fossero bloccati in volo durante una migrazione multispecie. Un esodo. Moses capì dagli occhi che Elsie e i suoi amici erano ubriachi o fatti, o entrambe le cose. Il jazz ululava e le candele guizzavano. Qualcuno stava esponendo un’opinione complicata che finiva con la parola terrestri.

«Ma alla fine viene accoltellato.»

«Che cosa si deve fare quando uno viene accoltellato? Me lo sono sempre chiesto.»

«Oh! Oh, questa la so!»

«Tieni a bada l’entusiasmo.»

«No, in Le rose sono rosse il mio fidanzato veniva accoltellato e io dovevo...»

«Sì, per favore, illuminaci con la tua conoscenza da soap opera. Sono certo che dal punto di vista medico sarà ineccepibile.»

«Infatti! Avevano consultato un esperto! Bisogna fasciare la ferita. E poi fare pressione. Credo che si debba alzare la parte interessata in modo che stia al di sopra del cuore, ma non lo fanno più molto. Non è importante come la pressione. Bisogna far sdraiare la persona, però, e sollevarle le gambe. Credo sia per la circolazione.»

«Informazioni molto utili, Marianne. Grazie.»

«Buongiorno, Moses.»

Moses trattenne il fiato. Uno degli uomini lo aveva notato, e adesso tutti tranne sua madre lo fissavano. Sotto il riflettore della loro attenzione si sentiva una specie di mostro della palude emerso per dare la caccia agli ippopotami. Erano loro gli intrusi, ricordò a se stesso, cercando di racimolare il coraggio sufficiente per parlare. Lui viveva in questa casa; loro no.

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